Thomas
Il “Closer” era uno dei tanti locali di San Salvario, la zona in cui la popolazione torinese si approcciava alla tipica movida di una città. Le luci dei locali illuminavano le strade e i sorrisi,… Leggi tutto »Thomas
Non sono brava a descrivermi. Mi riconosco solo nelle parole degli altri ma ai miei occhi sfugge del tutto la mia immagine, la mia personalità. Potrei raccontarmi in modo banale: chi sono, dove vivo, cosa faccio nella vita, ma niente di tutto questo mi rappresenta quando mi ritrovo sul mio balcone a osservare i palazzi e le persone nelle case, a pensare ai dettagli che spesso tralasciamo. Sono una di quelle persone che ha la maledizione di chiedersi sempre il perché delle cose e quando mi do una risposta, ne scrivo. Potrei scrivere di chiunque, ma non di me. Mi piace ascoltare storie altrui e vederci sempre quei dettagli, quella bellezza invisibile agli occhi che a sua volta cela una morale, un insegnamento che non sappiamo cogliere, un dettaglio che ci porta a stupirci della vita come bambini in una realtà in cui niente merita più di essere osservato con attenzione, ma quando ci fermiamo per un secondo dalla frenesia, possiamo percepirla, quella bellezza, quella che io insulsamente riconosco come “la poesia nelle cose”. Amo lasciarmi sorprendere, dalla verità o dalla finzione non ha importanza. Questi due aspetti sono la culla della mia passione per la scrittura, quello che fa di me un’impacciata tramandatrice di quella bellezza invisibile, sperando che questa possa sorprendere qualcuno come ha sorpreso me. Bi non è uno pseudonimo, è l’identità che dodici anni fa mi hanno affidato e ho sentito subito mia, come quella vaga sensazione che si ha quando, guardando per la prima volta una persona negli occhi, senti che segnerà la tua vita in modo indelebile. Io ho incontrato per la prima volta me stessa in queste due lettere.
Il “Closer” era uno dei tanti locali di San Salvario, la zona in cui la popolazione torinese si approcciava alla tipica movida di una città. Le luci dei locali illuminavano le strade e i sorrisi,… Leggi tutto »Thomas
Ore 03:00. Vedevo luci colorate a intermittenza. La mia testa era leggera e pesante allo stesso tempo. La gente attorno a me si muoveva a tempo di musica tecno; sentivo gli arti e la ragione… Leggi tutto »Eva
Si chiamava Alessandra, Alex per gli amici. I suoi capelli biondi mi volavano sul viso per colpa del finestrino aperto. Alla guida della Giulietta rossa c’era una delle sue due amiche, non si poteva dire… Leggi tutto »Chronic Headache – Eva
Non vedevo Eva da settimane, sapevo da sporadici messaggi, che stava bene ma che desiderava parlarmi. Il mondo si fermò ed ebbi le solite paranoie, pensai che il mio sentire la sua mancanza fosse stato… Leggi tutto »Soffiati via – Thomas
Le macchine sfrecciavano veloci, incuranti e distratte, lungo distese di cemento grigio. Le strade sfoggiavano collezioni di mozziconi di sigarette, gomme da masticare; alcuni insettini galleggiavano nelle pozzanghere, erano stati sopraffatti dalla frenesia della superficiale… Leggi tutto »L’uomo con la bicicletta gialla
Il pericolo non viene da quello che non conosciamo ma da quello che crediamo vero e invece vero non è. (Marc Twain) Un omino stilizzato se ne stava sul suo foglio bianco rettangolare, il… Leggi tutto »Tra quattro dannate Linee
“C’erano due strade che divergevano, davanti a me, ed entrambe conducevano ad un bosco: ho scelto la meno battuta e ciò ha fatto tutta la differenza” (Robert Frost) In un’enorme nuvolone bianco grigiastro, c’erano… Leggi tutto »Come d’inverno
L’uomo costruisce il suo avvenire con il proprio pensare ed agire. Egli può cambiarlo perché ne è il vero padrone”. (Swami Sivananda) Zeno si trovava in un quadro, più precisamente un’incisione. Era stato scavato su… Leggi tutto »Unthought Known
Poche volte mi sono presentata come “Io”. Poche volte ho scelto di rivolgermi a sguardi addolorati e sinceri con sguardi sinceramente addolorati. Poche volte mi sono ritrovata completamente nuda nell’animo che fingo banalmente di non… Leggi tutto »Tu l’hai mai vista una Scogliera di Notte
Io ti prometto felicità. Ti prometto qui, ora, davanti a questo schermo opaco che mai per un solo istante, sentirai la mancanza del mio esistere per te. Ti prometto di osservare i tuoi gesti, i… Leggi tutto »Anafora
Per anni ti ho visto pregare il tuo Dio, qualsiasi sia il tuo. Silenziosamente, a mani giunte, nel buio di una stanza anonima. Sottovoce hai elemosinato ascolto e compassione per il tuo essere solo un… Leggi tutto »Metafora
Io e te, seduti sulle sponde di un grande lago, osservavamo interessati la scena che ci si parava di fronte: tra le immense montagne che circondavano la distesa piatta di acqua calda, arancione tramonto, vi… Leggi tutto »Ossimoro
Il tram numero quattro viaggiava sulle rotaie facendo sobbalzare e quasi cadere, i passeggeri intenti nei loro banali inganni al Tempo, in attesa della propria fermata; lo schermo appeso al soffitto del mezzo segnava le… Leggi tutto »Amanda
L’arte. Mille sfaccettature dello stesso concetto: la condizione umana. Chi siamo? Perché soffro? Perché esisto? Cos’è l’amore? Amare può aver mille significati: si ama il sorriso della propria temporanea metà; si può amare una madre… Leggi tutto »Moma
Ore una e trentaquattro minuti. La cartina bruciava tiro dopo tiro, infrangendo il silenzio del settimo piano di un elegante palazzo di piazza Statuto. L’unico rumore di accompagnamento insieme al lento bruciare del tabacco era… Leggi tutto »Ivan
memento verbo latino [imperat. di meminisse «ricordare», quindi: «ricòrdati!»]. –[…] «rimprovero, punizione che lascia un ricordo duraturo» (dare, lasciare un m. a qualcuno). Abbastanza com. anche la frase memento mei «ricòrdati di me», sia per raccomandarsi piamente alle preghiere di qualcuno, sia,… Leggi tutto »Attraverso
C’era una volta una donna che donna non era. Ella, da che ne aveva memoria, passava le sue giornate nascosta nelle acque del Lago Verde, chiamato così per via del color smeraldo delle alghe che… Leggi tutto »Salìge One
Una stanza vuota. Scollegata da ogni forma di tempo e spazio, grigia, fragile. I cassetti dei sogni? Svuotati, come Salìge in quelle notti di incubi, in cui la sua mente era esattamente come una stanza… Leggi tutto »L’Equazione di Questo Stato d’Essere – Salìge Two
La paura assomiglia al veleno. Scorre lenta nel sangue gelando ogni funzione vitale, le pupille si allargano e ogni arto si paralizza nella straziante attesa del colpo finale. Per Alissa era abbandonarsi all’acqua cristallina. Per… Leggi tutto »Salìge Three
Striscia nel buio come fumo la solita vecchia canzone. Ribalta nell’aria i pensieri confusamente scarni, La prima luna mi fissa impietosita chiede di spegnere le luci. Nessun suono, nessun movimento né il volare di una… Leggi tutto »Turn off the Lights – Salìge Four